La ricchezza per la crescita dei bambini nasce dalla fiducia e dalla collaborazione fra scuola e famiglia


Da quest’anno la nostra Cooperativa ha acquisito le scuole di Maria Ausiliatrice e San Giovanni Bosco. Per conoscerle un po’ meglio, abbiamo fatto qualche domanda alla maestra Grazia, che ha appena salutato i suoi alunni di quinta elementare.
Buongiorno Grazia, come vivi la fine del percorso dei tuoi bambini nella scuola primaria?
Buongiorno, beh, è un momento molto forte dal punto di vista emotivo. Li hai visti crescere per cinque anni, hai dato tanto e sono nati tanti rapporti con loro. Dal punto di vista della maestra direi che è un percorso che finisce sempre con un po' di nostalgia, soprattutto se sei stata con loro per tutti e cinque gli anni, come nel mio caso.
E i bimbi, invece? Come lo vivono?
Per i bimbi da un lato è sicuramente un momento triste, perché capiscono che sono alla fine di un percorso. Ma di certo è anche un momento di grande entusiasmo per ciò che deve venire. Molti di loro, anzi, sono davvero pronti per iniziare il nuovo percorso alle medie!
A proposito di questo, cosa fate per prepararli?
Dal punto di vista didattico non c’è una vera e propria preparazione, basta concludere il programma, i bambini sono preparati e pronti. Nell'ultimo anno ci concentriamo tanto sull’aspetto umano. Nella mia classe, ad esempio, abbiamo valorizzato i bambini con più difficoltà, senza mai tralasciare quelli più sicuri, affrontando con attenzione tanti argomenti. Abbiamo lavorato veramente tanto anche sulle relazioni tra di loro e ci siamo concentrati sull’educazione civica.

Ecco, parlami di questo. Cosa avete fatto?
Il percorso sull’educazione civica comincia in prima e si conclude in quinta. Affrontiamo tanti argomenti: l’uguaglianza, la libertà, la mafia... Quest’anno abbiamo lavorato parecchio sulla Costituzione e abbiamo organizzato uno spettacolo sulla nascita della Repubblica.
Quindi per prepararli alle medie serve guardare tanti aspetti.
Sì, lavoriamo tanto sull’apprendimento, in tutti gli anni, ma il passo della quinta è soprattutto nelle relazioni con gli altri, dai compagni alla società intera.
I bambini sanno che dovranno dare del ‘lei’ ai professori e alle professoresse delle medie, e il rapporto sarà ben diverso rispetto a quello con la maestra della scuola primaria. Come affrontano questo cambiamento?
Tutti i bambini lo sanno, anzi, sono molto preoccupati di sbagliare. Escono dalle elementari con l’immagine della maestra-mamma nelle loro teste, quindi il passaggio è indubbiamente forte. Ma quando poi dopo qualche mese tornano a salutarci sono felicissimi, perché si accorgono che sono più grandi, più autonomi. E noi lavoriamo tanto anche sull’autonomia. A fine maggio, ad esempio, siamo andati a Candriai, vicino Trento, per una gita di tre giorni: è stata una chiusura solo nostra, un modo per salutarci dopo tanti anni insieme. Le attività fatte sono piaciute tanto, loro sono stati tutti bravissimi. È stato come stare in famiglia.
Quindi i bambini sono sereni, rispetto al grande passo che li aspetta?
Sì, i bambini si sentono supportati e sanno di essere pronti. Però è importante sottolineare che si lavora bene con loro solo se si lavora bene con le loro famiglie: si va tutti nella stessa direzione. E questo viene percepito prima di tutto dai bambini. Non è scontato, perché ci vuole tanta fiducia e tanta collaborazione da parte delle famiglie. Mi sento di dire che la grande ricchezza per la crescita dei bambini è la collaborazione e la fiducia nel rapporto scuola-famiglia. Quando ci sono famiglie molto disponibili a coinvolgersi con la scuola, i bambini fanno dei grandi percorsi.